La città: Castellammare di Stabia

Situata sul pianoro di Varano, fu completamente sepolta dalla celeberrima eruzione vesuviana del 24 agosto del  79 d.C., che stessa sorte riservò alle vicine città di Ercolano, Oplonti e Pompei.

Villa San Marco, quasi del tutto dimenticata, venne esplorata diversi secoli dopo dai Borbone (ricercatori che operarono sul nostro territorio dal 1749 al 1782), i quali, sin dai primi scavi, si resero conto che la pioggia di cenere e lapilli antica portatrice di morte e distruzione, paradossalmente, poteva essere considerata una manna dal cielo, per l’ottimo stato di conservazione in cui aveva mantenuto la struttura del complesso archeologico e i numerosi reperti ritrovati.

Dopo un periodo spento dal punto di vista archeologico, finalmente nel secolo scorso, e precisamente dal 1950 al 1962, Stabiae rivede definitivamente la luce, grazie agli scavi intrapresi dal nostro illustre concittadino Libero D’Orsi, per la sua particolare posizione geografica, offre condizioni climatiche di grande interesse (clima marino temperato, boschivo e di montagna).

La città sorge infatti al centro del Golfo di Napoli, ai piedi del monte Faito (mt.1100), all’inizio della Penisola Sorrentina. Il clima è mite e gradevole sia d’estate che d’inverno.

La temperatura media è nei mesi più caldi sui 25°, nei mesi più freddi sui 16°.

Castellammare di Stabia fu ufficialmente definita “Metropoli delle acque, dei climi e del mare” nel corso del tredicesimo Congresso di Idrologia, Climatologia e Terapia Fisica.

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